Nella storia della Georgia, la povertà, la miseria, il disgregamento delle famiglie, l’abbandono dei bambini e il loro sfruttamento sono fenomeni recenti. Oggi infatti molte famiglie, in seguito ai disordini sociali, alla disoccupazione e alla povertà, vivono disgregate e afflitte dalla miseria e da una forte depressione generale. Attualmente, a Tbilisi, sono circa 6.000 i ragazzi abbandonati a se stessi o bambini di strada. Ognuno di loro ha sperimentato sulla propria pelle una tragedia familiare che ha negato loro il diritto all’infanzia e li ha trascinati nel mondo della lotta per la sopravvivenza.
Sulla strada i bambini si trovano a dover affrontare difficoltà enormi e passano la giornata facendo lavori pesanti, compiendo atti di microcriminalità, dedicandosi al piccolo commercio o semplicemente chiedendo l’elemosina dove è maggiore il flusso delle persone: presso i mercati cittadini, le stazioni metropolitane, o i distributori di benzina. Alcuni rovistano nell’immondizia alla ricerca di bottiglie vuote o di pezzi di metallo da rivendere per guadagnare qualche spicciolo da portare a casa per la famiglia. Non è raro che sia la famiglia stessa ad educarli all’accattonaggio. Molti ragazzi di strada sono analfabeti e presentano gravi carenze fisiche ed intellettive. Non hanno la concezione del tempo e non pensano al futuro perchè vivono alla giornata. Alcuni non conoscono nemmeno il proprio nome. Le loro storie sono agghiaccianti, parlano di abbandono, violenza, prostituzione, sfruttamento, umiliazione, droga, crimine, lotta per la sopravvivenza.
E’ per questi motivi che NADIA Onlus ha deciso di affiancarsi a Caritas Georgia con l’obiettivo di intervenire a supporto di questi bambini e ragazzi.