L’area di progetto si trova nella regione di Kaffa, nel sud dell’Etiopia.
La frequenza scolastica in questa zona del Paese è molto bassa: circa il 36,9% si iscrive alla scuola primaria e mano a mano che si avanza di grado le iscrizioni diminuiscono. La bassa percentuale si spiega con la distanza delle scuole: bambini e ragazzi devono spesso camminare per ore attraversando la foresta per raggiungere la scuola, i cui spazi, nella maggior parte dei casi non sufficienti, li costringono a dividersi in gruppi di frequenza mattutina e pomeridiana. Chi va a scuola il pomeriggio corre quindi il rischio di subire stupri e violenze lungo la strada di ritorno al buio. Tale pericolo scoraggia i genitori dall’inviare i propri figli a scuola, oltre al fatto che i figli in casa costituiscono un prezioso aiuto per i lavori domestici.
La popolazione della zona è costituita da diversi gruppi etnici che vivono lì da secoli, così come da immigrati provenienti da altre regioni del Paese. Tra i diversi gruppi presenti, vive una minoranza chiamata Menja che corrisponde a circa il 10% della popolazione totale. Tale minoranza è fortemente stigmatizzata e discriminata dal gruppo maggioritario, i Gomero.
La scuola, in generale il mondo dell’educazione, si conferma una dimensione ideale per la promozione dell’integrazione, per abbattere muri e stigma di diffidenza, mediante la semplice e senza tempo ricetta della convivenza quotidiana e della conoscenza reciproca che si costruisce condividendo lo stesso banco a partire dalla giovane età.
In una così difficile e complessa situazione, le attività già realizzate dal partner di progetto (CVM) hanno avuto grande impatto sulla vita della popolazione in quattro anni di intervento, come si evince dalle parole di alcuni beneficiari.
Kochito, 6 anni:
Ho imparato l’alfabeto e a fare i calcoli (...). Adesso a scuola sto vicino ad un bambino Gomero. Come abbiamo appreso dalla convivenza durante il programma, possiamo imparare insieme armoniosamente. Voglio fare il professore da grande.
Aregash, 22 anni:
Oggi sono felice e voglio essere un modello per le prossime generazioni di studentesse Menja. Ho amici non Menja, ci divertiamo e stiamo spesso insieme a scuola. Grazie CVM.
Addisu, 40 anni:
Prima non sapevo né leggere né scrivere e quando ricevevo una lettera, dovevo chiedere ai miei figli di aiutarmi. Grazie a voi oggi, a 40 anni, sono capace di leggere e scrivere; tutta la mia famiglia ha tratto beneficio dal progetto, poiché mia moglie è iscritta come me al programma di alfabetizzazione funzionale e mio figlio ha seguito il programma prescolastico. Ho inoltre aderito al gruppo per attività generatrici di reddito. La mia vita sta gradualmente cambiando in meglio.
Alla luce di tali successi, CVM intende potenziare il proprio intervento. E’ in questo contesto che NADIA Onlus ha scelto di sostenere il progetto di CVM, un’organizzazione di fiducia con cui da anni collabora per rispondere ai bisogni delle comunità etiopi. Il lavoro in partenariato è sempre garanzia di successo.